Nostalgia e funk, a partire dalle operazioni più o meno magniloquenti dei Daft Punk, vanno a braccetto negli ultimi anni. Quelle reti di melancolia pre-internet fatte di coperte di synth, drum pad alieni e di suoni talmente sintetici da essere reali è alla base di fenomeni come la vaporwave o di rapper nordici tristi che hanno fatto leva su questo stesso immaginario per costruire il loro universo.
Waxlife, per il suo EP New Adventures in Lo-Fi, uscito in cassetta e digitale per la label modenese Museek, ha scelto di immergersi completamente in quel panorama e di uscirne con un lavoro, tra le mani, estremamente intenso, solido e fedele alla "mistica sintetica" di quegli anni. L'identificazione si completa con il video che vi presentiamo oggi, che accompagna il pezzo Machine, il più daft-punkesco dell'EP, in cui il vocoder accompagna un beat secco e incalzante su cui si allaccia un basso funky a completare l'opera. Il beat è costruito con elementi totalmente vintage, così come il video, che ricorda i lavori in VHS legati all'estetica di Com Truise e Palmbomen II.
Abbiamo chiesto a Simone aka Waxlife di darci una panoramica su quello che state guardando.
"Machines" è tratto dall'EP New Adventures in Lo-Fi, un progetto tutto registrato su nastro, con un'estetica vintage e lo-fi, appunto, ispirato alla musica ed ai suoni tipici degli anni Ottanta, ma anche ad artisti contemporanei come Palmbomen II, Com Truise ed Ariel pink. Il video è stato girato a La Coruna (Spagna) da Ktanley Subrick, conosciuto anche con il nome "Marco Oggian" - e racconta la storia d'amore tra 2 computer che però in parte é stata volutamente censurata data la differenza d'età tra i 2 ed il loro legame incestuoso (essendo entrambi "frutto" dello stesso albero). Waxlife ed il regista ci tengono ad esprimere la loro decisa condanna alla pedofilia, anche se tra degli oggetti apparentemente inanimati...
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