Y & Sabir sono rispettivamente Fabrizio Benedetti e Tommaso Barbaro, l'uno di Torino, l'altro di Milano, e assieme hanno da poco rilasciato il loro LP di debutto, Killer Marvel per la romana White Forest Records, etichetta che a 2016 inoltrato non ha più bisogno di tante presentazioni. Per chi non se lo ricordasse, il Sabir era l'antica lingua mercantile con cui si comunicava in tutti i porti del Mediterraneo. Nessuna barriera, a partire proprio da quella linguistica, ed è un po' la funzione che l'artista milanese vuole dare alla sua musica. Una piattaforma di stampo trip-hop/R&B verso cui confluiscono generi e suoni da ogni parte del mondo, che non hanno più bisogno di appartenere a niente se non alla musica stessa.
Quello che vi presentiamo in esclusiva oggi è un live video girato a gennaio allo Stadlin di Roma, girato e montato dai ragazzi di RDSNT, stazione radio che in passato ha organizzato live analoghi di Furtherset, Capibara, Go Dugong. Il pezzo suonato è "Knowledge," la settima delle diciotto tracce di Killer Marvel, con vocals di Rawz e N-Zyme, per l'occasione riarrangiato e accorciato rispetto alla versione su disco. Specialmente di Sabir vi abbiamo parlato a fondo nel corso degli ultimi due anni e mezzo, ciò che non avevamo mai fatto era parlare con lui. Abbiamo posto rimedio a inizio settimana, quando lui e Y sono passati dalla redazione a farci un saluto.
Regia & montaggio: Chiara Incecchi
Riprese video: Chiara Incecchi & Chiara Muscarà
Audio: Carmine de Cristofaro
Location: Stadlin (Roma)
Produzione: RDSNT
Noisey: Come vi siete conosciuti?
Y: Ci siamo conosciuti tramite suo cugino, che vive a Torino, e mi ha detto "Ascoltalo." Banale ma è andata così. L'ho ascoltato e ci siamo contattati su Facebook, da lì ci siamo detti di fare robe insieme. Gli ho mandato una bozza e lui in cinque ore mi ha mandato il suo edit. In una settimana avevamo già un bel po' di tracce, è stato tutto super veloce.
Sabir: Con queste tracce ci abbiamo fatto un LP. Solo campioni di Otis Redding, ed è in free download su Soundcloud. Questo a cavallo tra il 2013 e il 2014.
Y: Sì, le basi miglioravano e poco a poco è diventato necessario inserire qualche voce rap sopra. Le abbiamo fatte diventare delle canzoni vere e proprie, invece che semplici beat. Mano a mano che crescevano i featuring ci siamo accorti che avevamo già delle canzoni per farci un album. Obiettivamente eravamo veloci sia a produrre che a completare l'idea, quindi si trattava solo di trovare voci che ci rappassero sopra.
Infatti, dove li avete trovati?
Sabir: Sei di loro sono inglesi, di Oxford, quindi Rawz, Deeq, Tang The Pilgrim e altri. I primi con cui ho iniziato sono Rawz e Deeq, che ho conosciuto su Soundcloud, e con cui ho collaborato per una traccia del mio primo LP Fuss & Chips, "Ethereal Gems." Ormai siamo pure grandi amici, ci abbiamo suonato insieme a Milano per lo showcase della White Forest... Insomma, loro hanno sparso la voce ad Oxford, mentre tutti gli altri, dall'America, al Cile, alla Francia sono arrivati tramite passaparola.
Da che background musicale arrivavate?
Sabir: Io ascolto di tutto, ma nel senso che ho tipo cinque dischi nell'iPod e li ascolto in loop. Sono pieno di musica, ma seleziono molto di ogni genere. Dalla techno al jazz, al punk, a qualsiasi altra cosa.
Y: Ti dico anche io quello che ascolto perché non ritengo di aver mai fatto parte di nessuna categoria ben precisa. Ho ascoltato e suonato tanta drum 'n' bass per anni, anche se il genere che più mi ha preso è sempre stato il trip-hop. Lo trovo molto intelligente, e accomuna un sacco di altre cose che mi piacciono ugualmente. Poi vabe', mi piace l'hardcore e il punk anni Settanta. In generale trovo in tutti i generi musicali qualcosa di bello o di brutto, ma il trip-hop è l'unico che riesco a riprodurre in casa col computer. Per l'hardcore è già più complicato, dovresti trovare una band. Troppa gente. All'inizio con lui ero un po' scettico perché generalmente si fa fatica a lavorare a distanza, perché alla lunga sorgono sempre incompresioni. Invece non è stato per niente così. Non ci siamo mai rimbalzati tracce a vicenda, magari decidevamo di escluderne alcune, ma intanto le facevamo.
Sabir: Di tracce ne abbiamo fatte davvero tante, quelle del disco sono una brevissima selezione. Siamo stati dietro al disco per un anno abbondante, perché tra Cile, Inghilterra, America etc, è stato molto lungo coordinare tutto. Abbiamo finito tutto a cavallo dell'estate 2015, da lì in poi abbiamo lavorato con i ragazzi dell'etichetta per la pubblicizzazione.
Fate musica da tanto?
Sabir: Da circa sei anni. Avevo fatto un progetto con un altro mio amico, ma collaboravamo più con realtà come Casino Royale, 99 Posse, e le tracce che facevamo non le abbiamo mai raccolte in un CD. Per me è nato tutto con Sabir e quel primo disco che ti dicevo prima, con Rawz e Deeq.
Come avete conosciuto White Forest?
Sabir: Quando ho fatto il primo disco l'ho mandato a varie etichette, senza troppe descrizioni, con solo il link dello streaming. Loro poi mi hanno anche insultato per questo, perché di solito uno manda i demo con allegata una descrizione mega pomposa... io no, una mail con solo il link a Soundcloud. Il problema è che alle etichette puoi scrivere davvero quello che vuoi, ma più delle volte non riceverai MAI risposta. È molto raro che ti ascoltino. Invece loro sono stati molto carini. Devo dire che sia io che Fabrizio siamo molto orsi da questo punto di vista.
Y sotto all'ufficio. Foto via
Capisco, ci si sente innaturali forse a parlare di se stessi eccessivamente.
Y: Mi piace suonare, non star dietro alla pubblicità. Tutto il tempo che impiego a parlare di quello che faccio lo potrei impiegare benissimo nel fare musica direttamente. Mi sento molto più produttivo così.
Più che comprensibile. Cosa usate per suonare?
Sabir: Novanta percento è computer, a parte gli scratch e qualche altro piccolo intervento.
Y: Parte tutto un po' dal campionamento di qualcosa, e da lì ci riarrangiamo il resto, cambiandolo, distorcendolo, a volte anche togliendolo. In genere quando ho un'idea la mando a lui e viceversa. Per questo disco abbiamo usato campioni di vario tipo, da grandi classici soul a percussioni tribali del Burundi messe in loop... sulla sovrapposizione di queste ritmiche giocano molto anche i rapper.
Sabir: In "Which Way", la terza traccia con Tang The Pilgrim, ci sono quattro beat diversi e lui continua a rapparci sopra. Puntiamo sulla sperimentazione reciproca, non solo la nostra. Per me è molto bello che in una realtà così piccola come può essere il nostro disco, siano confluite così tante personalità differenti.
Y: I beat sono abbastanza inusuali, ma tutti hanno saputo farli propri senza problemi.
Introducing the guestsWe've brought together all the guests of the album, asking to present themselves with a freestyle over the same beat: "OX-Men", the first track of Killer MarvelAbbiamo chiesto a tutti gli ospiti del disco di presentarsi regalando un freestyle sul beat di "Ox-Men" (prima traccia di Killer Marvel).Questo è il risultato:
Pubblicato da Sabir su Mercoledì 17 febbraio 2016
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Y è old school e non ha social su cui essere seguito. Rispetto.