Luciano Lamanna (è significativo che il correttore automatico lo cambi in LA MINA) è un veterano della scena techno romana. Mi è capitato di assistere a alcuni suoi set e sono sempre tornato a casa con la faccia piena di schiaffoni e molto soddisfatto.
Quello che però presenta come suo primo lavoro solista su Boring Machines (dopo un disco in coppia con Luca T. Mai), etichetta tra le migliori d’Italia che speriamo non abbia bisogno di presentazioni, è un disco quasi interamente privo di cassa, principalmente basato sul lavoro con i sintetizzatori (ma fanno capolino, significativamente, anche la chitarra di Manuele Frau e il flauto di Luca Spagnoletti).
Sottrazioni è un disco astratto, cupo, che evoca immaginari distopici. Come sempre in questi casi a fare la differenza fra un disco tra i tanti e un lavoro in grado di lasciare il segno è la classe del suo autore, in grado su un canovaccio non particolarmente originale o mai sentito, di comporre qualcosa che rapisce l’ascoltatore, lo accompagna in un mondo caotico e spaventoso, gioca a fornirgli qualcosa cui aggrapparsi per poi togliergli la terra da sotto i piedi e lasciarlo sperduto e senza punti di riferimento.
Un disco preciso e puntuale, che esplora sfumature molto differenti, dalle più spaventose a quelle più pacificate, e che la maestria del suo autore rende pieno di momenti interessanti sui quali ritornare spesso, che ne fanno già, nel suo genere, una delle cose migliori di quest’anno.
Sottrazione è uscito il 30 marzo per Boring Machines.
Ascolta Sottrazione su Bandcamp:
TRACKLIST:
1. Spina Nel Cuore
2. Sottrazione
3. Calma Apparente
4. Sussurri
5. Mai Più Come Prima
6. Futuro Domani