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Indian Wells — da Wimbledon al Sónar

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Foto di Alessia Naccarato.

Ha mosso i primi passi nell'ombra, Indian Wells: da un paesino calabro, sotto pseudonimo. La sovraesposizione non era il suo, insomma. Da un certo momento, però, è stato come se quelle stesse tracce che mandava davanti a sé lo avessero trascinato fuori, portandolo ad abbandonare la comfort zone concettuale su cui aveva formato il progetto inizialmente. Dal debut Night Drops, del 2012, a Pause dello scorso anno—entrambi usciti per Bad Panda—scompaiono campi da tennis e si fa largo un'identità sonora più definita. Intorno a questa nuova identità si aggregano naturalmente influenze estere (IDM britannica, prevalentemente) e la scena elettronica italiana si fa più vicina, tanto da portare al disco di remix di Pause, a cui prendono parte i colleghi Vaghe Stelle e Jolly Mare. Ora è il momento di fare un altro passo fuori dal cono d'ombra e affrontare il Sónar, insieme a Soundreef e alla trentina Noirêve (anche lei ci ha fatto un mix, eccolo qui). 

Il mix che Pietro ha preparato per noi esordisce con la maga del Buchla Kaitlyn Aurelia Smith e prosegue in un continuo di tracce rotonde e ipnotiche che delineano la nuova strada che Indian Wells sta imboccando, verso sonorità più club-oriented. 

Per chi se lo perderà al Sónar, Indian Wells suonerà al Fem On Island il 18 giugno e all'Home Festival di Treviso il 3 settembre.
 

TRACKLIST:
Kaitlyn Aurelia Smith - Envelop
Luke Abbott - Soft Attacks
Throwing Snow - Glower
Ande in Wills - Dimensions
Little People - Csay Csay
Machweo - Meganotte
James Holden - Self-Playing Schmaltz
Loops of your heart - Cries
 

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