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Il peggio della settimana

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Buon giorno e benvenuti al vostro consueto addestramento settimanale. Come sapete bene, il mondo della musica è un pianeta in cui, occasionalmente, capita che piova merda dal cielo, o che il terreno si trasformi in una enorme pozza di sabbie mobili escrementizie. Ebbene, se volete imparare come sopravvivere, continuate a leggere questa rubrica, per riconoscere il peggio del peggio quando si presenta e schivarlo all'occoreenza.

 

È ripartito Top DJ

Presente quella attività che dovrebbe consistere principalmente nell'interagire con un pubblico e uno spazio e plasmarne l'atmosfera, costruire un percorso emotivo giocando con le strutture ritmiche di uno o più generi musicali? Presente quella attività che richiede ricerca, pratica, gusto, personalità? Il cui valore si testa solo e unicamente sul campo? Presente il fatto che però si può anche fingere di starla svolgendo davvero? Presente il fatto che per capire se un DJ è bravo devi ascoltarlo per almeno due ore e non vedere quanti pseudotrick da babbeo riesce a infilare in dieci minuti? Presente quel programma TV in cui ci sono delle persone che fingono di sfidarsi a chi è "il più bravo" in questa attività davanti a un pubblico di figuranti e tre tizi di cui uno di lavoro ha una gioielleria a Lugano, uno aveva un grosso conguaglio del gas da pagare e l'altra è sposata con l'autore, senza che la telecamera gli inquadri veramente le mani? Presente la gastrite? Presente la dissenteria? Presente il piede dell'atleta? Presente le pustole genitali?

 

Povia è andato a Pomeriggio 5 

Per dimostrare che di certe cose in televisione non se ne può parlare perché viviamo in un regime di banchieri comunisti gay di Sion, Povia è andato in televisione a dire certe cose. Cosa? Boh, non ci abbiamo capito granché...

 

Questo stupido controller MIDI

Le ditte produttrici di strumenti musicali provano in continuazone a "rivoluzionare" il modo in cui ci interfacciamo con i vari dispositivi elettronici che generano suono. Cioè provano a inventarsi dei controller MIDI dalle forme assurde che in teoria dovrebbero creare nuovi livelli di interazione tra il nostro corpo e la musica. In pratica sono dei cosi buoni solo a farti sembrare un cretino quando suoni, specie dal momento che la maggior parte dei live di musica elettronica oggi consistono nel bilanciare e regolare i livelli dei vari volumi, effetti, spazializzazioni etc. L'ultimo arrivato è il MUNE, di cui potete qui ammirare il trailer. Sembra un incrocio tra una cetra e uno strumento di tortura medievale. Voglio vedere quanti si metteranno a fare i fricchettoni con in mano un cassone per niente ergonomico che presumibilmente costerà pure qualche millino.

 

La questione dei compensi di Spotify 

Che con lo streaming non si guadagni una ceppa è un fatto conclamato e alla portata di tutti. Eppure l'industria discografica continua a spingere da quella parte, un po' perché  ci sono consumatori ignari che continuano a usare roba come Spotify senza fermarsi a pensare che stanno spremendo i musicisti fino all'ultima goccia. Il paradosso emerso agli onori della cronaca pochi giorni fa, dopo la pubblicazione dei libri contabili dell'azienda, è che l'impiegato medio di Spotify guadagna quasi centocinquantamila dollari l'anno a fronte di artisti che con centocinquantamila ascolti guadagnano tipo un deca. Roba che epr fare pari ve ne sevirebbero duecentottanta milioni. Bella raga, continuate tutti ad ascoltare la roba in streaming e non comprate dischi, mi raccomando.

 

 


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